“Il cambiamento climatico sta seriamente compromettendo la futura sostenibilità ambientale ed economica a livello globale, comportando, allo stesso tempo, variazioni nel mercato del lavoro.”
Così si apre il Vademecum sui rischi lavorativi da esposizione ad alte temperature pubblicato sul proprio sito istituzionale dal Ministero del Lavoro.
Anche l’Inps è di recente intervenuto con Messaggio n.2729 del 20/7/2023 per fornire alcune importanti precisazioni in materia di richiesta di Integrazione Salariale per alte temperature e ricordando che in caso di sospensione o riduzione dell’attività lavorativa in conseguenza delle temperature elevate, il ricorso al trattamento di integrazione salariale con la causale “eventi meteo” è invocabile dal datore di lavoro laddove le suddette temperature risultino superiori a 35° centigradi.
L’Istituto si spinge oltre, affermando che anche temperature inferiori a 35° centigradi possono determinare l’accoglimento della domanda di accesso al trattamento ordinario qualora entri in considerazione la valutazione anche della temperatura c.d. “percepita”, che è più elevata di quella reale.
Del resto già l’Ispettorato Nazionale del Lavoro con una propria nota del 13 luglio 2023 aveva fornito indicazioni ai propri ispettori affinché tenessero in debita considerazione le tutele che devono essere apprestate a favore dei lavoratori per i rischi legati ai danni derivanti da esposizione a calore.
https://quattrostprl.it/wp-content/uploads/2023/07/Ministero-del-Lavoro-vademecum-rischi-calore.pdf