L’Inps nel messaggio n. 2842 del 6 agosto 2021 comunica che per i lavoratori del settore privato in quarantena con isolamento fiduciario, manca al momento la possibilità per il riconoscimento dell’indennità di malattia, dato che il legislatore non ha stanziato nuove risorse per l’anno 2021. Pertanto l’equiparazione allo stato di malattia, con diritto a percepire la relativa indennità, non potrà più essere previsto per l’isolamento fiduciario determinato da contatti, avvenuti nell’arco del 2021, con soggetti positivi. In altre parole, la quarantena, che fino al messaggio del 6 agosto 2021 era pacificamente parificata alla malattia e perciò riconosciuta dall’INPS, ora e con effetto retroattivo, secondo quanto emerge dal messaggio in questione, non potrà più esserlo.
Stante l’efficacia ex tunc della decadenza dalla tutela per malattia, qualora non ci fosse un intervento risolutore o un correttivo, le assenze determinate da quarantena o isolamento fiduciario resterebbero a carico delle aziende (o dei lavoratori), dato che l’Inps provvederà al recupero delle somme che i datori di lavoro hanno conguagliato, nel corso dell’intero anno 2021, per coprire come malattia le assenze dei lavoratori in quarantena.
Analogo problema, forse ancora più urgente sul piano sociale, è ravvisabile per i lavoratori fragili, i quali a decorrere dal 1 luglio 2021 non avranno più la copertura come malattia, equiparata a ricovero ospedaliero, dei periodi di assenza connessi all’impossibilità di eseguire la prestazione a causa della loro fragilità. Pertanto, qualora non possano essere adibiti al lavoro con modalità agile, anche la loro assenza resterebbe senza alcuna copertura.
Si attendono sviluppi da uno dei prossimi Consigli dei Ministri, che auspicabilmente possa riportare in equilibrio l’ennesima incertezza generata da una produzione normativa schizofrenica.